Il portale italiano Libero.it è, insieme con Virgilio, uno dei più vecchi del panorama informatico italiano. Nato nella prima metà degli anni ‘90 come aggregatore di servizi fornito da Italia Online (IOL), Libero.it si prefiggeva l’obiettivo di essere uno dei precursori dell’era di internet nel nostro Paese e aiutare così i navigatori del web alle prime armi. In quel periodo storico lo sviluppo tecnologico era già all’ordine del giorno e, grazie a una collaborazione con l’Università di Pisa e Olivetti, Libero.it contribuì alla nascita del famosissimo primo motore di ricerca italiano: Arianna. Correva l’anno 1996, la società di internet era ancora agli albori e Arianna riscosse un discreto successo all’interno dei confini nazionali italiani sul web.
Trascorsi due anni però, Libero.it fu acquisito da Digiland e le cose cambiarono un po’. Digiland fu un tentativo goffo di introdurre i social network in Italia, ma il mercato era chiaramente impreparato per un simile esperimento e i tempi non erano forse maturi perché i social diventassero realtà. In seguito a questi cambiamenti, Libero.it fu accorpato a Virgilio nel 2012, quando la società proprietaria di entrambe le piattaforme decise di fonderle in una sola. Anche questo si rivelò poco più che un esperimento, fallito, perché come possiamo vedere oggigiorno, LIbero.it e Virgilio sono due realtà parallele e indipendenti.
Fra i vari servizi offerti da Libero.it c’è anche un sistema di gestione delle caselle di posta elettronica chiamato semplicemente Libero.it Mail. Non è un servizio competitivo e al passo coi tempi, perché offre vantaggi molto limitati (basti guardare alla concorrenza che ha già all’interno di Italia Online, con Virgilio Mail che garantisce ai propri utenti un pacchetto di strumenti molto più vasto), eppure continua a essere un provider di webmail molto diffuso. Libero.it Mail deve questa grande diffusione principalmente alla sua anzianità di servizio: molte delle caselle di posta elettronica create negli scorsi quindici-vent’anni sono ancora attive e funzionanti, utilizzate da utenti irriducibili o comunque soddisfatti dallo stretto necessario offerto dal gestore.
Libero.it Mail era infatti un provider associato ai servizi che Libero.it offriva in campo di connessioni a internet analogiche: quando ancora si viaggiava col dial-up, era uno dei competitor nazionali in grado di accaparrarsi una buona fetta di mercato. Ora come ora il pacchetto di Libero.it Mail è, come detto, inadeguato. Nella forma gratuita mette a disposizione soltanto 1GB di spazio disponibile per l’archiviazione dei propri messaggi di posta elettronica ed i vari allegati, un servizio di assistenza gratuita e…basta. Se poi si decide di pagare la cifra di 19,99 euro all’anno, il servizio si espande a 5GB di spazio di archiviazione, assistenza premium e poco altro. Una webmail scarna quindi, ma che ha ancora un discreto seguito nel Belpaese e, soprattutto per la sua importante storia nel panorma informatico nostrano, merita molta attenzione. Certo che tuttavia sarebbe una buona per Libero.it e per il suo servizio Mail cercare nuovi modi per aggiornarsi, accapparrandosi maggiore clientela cercando di stare al passo coi tempi.